32. Cave Beast: la speleologia attraverso i robot

Rédigé le 15/03/2019
Luca Catalano (2000), Emanuel Buttaci (2000) LSS Galileo Ferraris, Torino


I due studenti presentano un piccolo robot per esplorare ambienti angusti prima dell’intervento umano al fine di prevenire eventuali pericoli o danni. La costruzione del sistema richiede un anno; viene fatto prima un prototipo in legno e poi la macchina finale in alluminio.



È dotato di una piccola fotocamera, specificamente una webcam, supervisionata in remoto da computer al fine di seguirne il percorso. I movimenti sono eseguiti da quattro ruote motrici connesse a piccoli motori elettrici. È equipaggiato con parecchi sensori utilizzati per prendere dati fra cui la temperatura, la pressione e l’altitudine dall’ambiente circostante al fine di scoprire quali siano le condizioni ottimali per l’intervento umano.



Il telaio del robot, che ricopre l’intera sua superficie, è realizzato in alluminio. Il controllo remoto è basato su una connessione WiFi attraverso la quale si possono inviare comandi in tempo reale dal computer gestito da Emanuel e Luca. Il cervello del robot è composto da una nota scheda elettronica, Arduino, e computer di basso costo e prestazioni, il Raspberry Pi.