28. Bioplastica o xerogel, questo è il problema

Rédigé le 15/03/2019
Lorenzo Solito (2002), Mattia Greppi (2001) LS Angelo Omodeo, Mortara (PV)


La bioplastica è un materiale nuovo e dalle infinite possibilità di applicazione, che ha già sostituito i polimeri derivati dal petrolio in molti aspetti della vita quotidiana e non solo.



Dopo aver studiato i composti necessari alla realizzazione delle più comuni bioplastiche, Lorenzo e Mattia riscontrano una forte analogia tra gli “ingredienti” della plastica a base di petrolio e quelli della bioplastica. Nonostante la somiglianza si ripresenti con insistenza tra le bioplastiche già sviluppate, si scopre che eliminando uno dei composti, in particolare la componente acida, da un biopolimero a base di amido di mais, si ottiene un materiale simile alla bioplastica di partenza e con caratteristiche molto vicine a quelle di uno xerogel. Gli studenti dell’Omodeo ricercano quindi una legge che possa prevedere come, al variare delle proporzioni tra gli “ingredienti”, mutino le caratteristiche finali del materiale.



Ma poiché le bioplastiche sono spesso ottenute a partire da mais o latte, quindi da sostanze che potrebbero essere utilizzate in ambito alimentare, si decide di rimpiazzare l’amido di mais con la pectina, facilmente estraibile dalla buccia della frutta. Tale sostituzione aumenta di molto la resistenza del materiale; dunque si decide di metterlo alla prova attraverso un esperimento che sfrutti la legge di Navier per misurarne la resistenza alla flessione. In conclusione lo xerogel a base di pectina è un materiale resistente, facile da realizzare e dai bassi costi di produzione.