5. Colori al buio

Rédigé le 15/03/2019
Manuela Ficco (2002), Linda Grainca (2001), Margherita Tarocco (2002) ITI Omar, Novara


La chimica viene identificata nel corso degli anni solo con i prodotti di sintesi; tuttavia, la possibilità di utilizzare singole sostanze in molti settori può essere migliorata se esse vengono combinate fisicamente tra loro per ottenere proprietà altrimenti irraggiungibili.



Queste combinazioni sono definite formulazioni e non miscele, in quanto ogni componente apporta una specifica funzionalità al prodotto. Grazie alla chimica delle formulazioni, Linda, Manuela e Margherita creano un kit pittorico su misura per persone non vedenti o ipovedenti denominato ‘colori al buio’, utilizzando materiali atossici e profumi per attivare l’olfatto.



Le ragazze iniziano con la creazione di una fiaba stilizzata (Cappuccetto Rosso); dalle lastre in rilievo trasferiscono il disegno su fogli di carta impressionati tramite torchiatura a freddo. Nella fase chimica viene realizzata l’estrazione dei coloranti naturali dai vegetali, valutando i problemi di stabilità al pH, alla luce e al calore. Oltre ai coloranti estratti dai vegetali fanno la selezione di alcuni di origine alimentare consentiti dalla legge. Tramite un processo di estrazione solido-liquido ottengono gli oli essenziali presenti in alcuni prodotti naturali.



Le formulazioni pittoriche vengono sviluppate tenendo conto dell’atossicità del prodotto, del tempo di reticolazione del polimero, della stabilità del colore, e della velocità di rilascio del profumo. Nelle dieci formulazioni create sono utilizzate due tipologie diverse di resine acriliche, modificatori reologici di viscosità naturali, stabilizzanti ed antiossidanti, idro-estratti colorati, e idro-estratti profumati.