La trasformazione dei caratteri cinesi in un font è un processo che richiede moltissimo tempo.
Al fine di creare un tipo di font compatibile GBK (set di caratteri standardizzato dal governo cinese), si dovrebbero trasferire manualmente più di 26.000 caratteri unici cinesi, attività scoraggiante in quanto richiederebbe circa quattro o cinque anni per essere completata.
Ispirandosi all’idea che i caratteri cinesi sono costituiti da un set base di radicali, e che gli stessi radicali appaiono essere abbastanza simili in diversi caratteri, il progetto propone un approccio per semplificare tale difficile processo di trasferimento: il designer si limita a progettare un sottoinsieme base di font, dopodichè si utilizzano le reti neurali per stabilire di conseguenza come deve apparire il resto dei caratteri.
Il lavoro di Hung-Hsiang esplora tale possibilità utilizzando le reti antagoniste generative. Il processo di design del font viene formulato come un problema di trasferimento di stile da un tipo di carattere di origine a un tipo di carattere di destinazione e le reti neurali vengono indotte a costruire la trasformazione tra due font, dato il sottoinsieme già prefigurato. Le reti avrebbero l’abilità di dedurre le forme per il resto dei caratteri.
Vengono anche applicati diversi metodi alle reti e modificate le impostazioni al fine di individuare il modello migliore.