Le due ragazze propongono una serra che utilizza l’acqua di mare per irrigare vari tipi di piante in modo autosufficiente. I diversi prototipi realizzati prendono il via da un lavoro precedente chiamato “Jardín de Nemo”, che usava una risorsa abbondante come l’acqua marina.

I primi progetti erano totalmente sommersi e passo dopo passo Laura e Inés li trasformano in prototipi semi-sommersi, più funzionali e redditizi.
Vengono sperimentate diverse specie di piante (fagioli, lenticchie, ecc.), confrontando tra di loro i modelli di crescita. Il materiale impiegato a tale scopo sono i serbatoi in PVC e gli acquari. L’obiettivo finale del prototipo è un potenziale modello da utilizzare in bacini vicino alla costa. Questi sono un deposito di acqua di mare collegato alla serra.

Le piante vengono bagnate con l’evaporazione causata dall’umidità. Viene in tal modo garantita l’autoirrigazione per evaporazione, così come la regolazione della temperatura e della salinità dell’acqua. Questo nuovo sistema è un metodo per risolvere la siccità che causa l’infertilità della terra.